Buonasera fanciulle!
Stasera immergetevi con me nel magico mondo dell'editoria grazie al gentilissimo Domenico Capponi, editore dell'omonima Capponi Editore.
Ci sono domande che vorreste porre ad un editore? Queste sono le mie!
- Quando e come è nato il vostro progetto editoriale?
Il
nostro progetto editoriale nasce esattamente 10 anni fa da una mia
grande passione per la letteratura, ma anche per una mia grande
curiosità verso le sfide, verso ciò che è difficile o appare tale.
Mi
stimola confrontarmi con modi che non conosco e trovare soluzioni
nuove. Ho lasciato la professione legale per fare l’Editore, che poi a
distanza di anni, posso con certezza affermare che non si fa l’Editore,
si è Editore. Dovendo riassumere il progetto editoriale in poche righe,
le direi che il fine ultimo è quello di contribuire ad accrescere la
consapevolezza delle persone. Ogni giorno accetto sfide che siano
rivolte a far emergere idee nuove, innovative, che per dirla con le
parole di Giulio Einaudi, “ spostino il paletto della conoscenza un
pochino più avanti.” E dietro le idee si sa che ci sono gli uomini, cioè
gli autori, che però oggi più di sempre devono capire che è necessario
che modifichino il loro modo di percepirsi, e questo è anche in parte
compito dell’Editore.
- Quali sono i generi letterari che prediligete?
Siamo
partiti pubblicando libri di saggistica che tuttora seguiamo con grande
interesse, poi ci siamo nel tempo posizionati bene anche con la
narrativa. Oggi la narrativa è sicuramente una parte importante del
nostro progetto editoriale, ma seguiamo anche con interesse la collana
editoriale PICENO UNIVERSITY PRESS, con cui pubblichiamo i lavori
accademici di professori universitari e ricercatori, sempre in una
prospettiva di crescita innovativa delle idee. Siamo anche una delle
migliori realtà editoriali nella realizzazione di Storytelling aziendali
e non solo, infatti abbiamo curato la storia di importati aziende
leader nel settore del vino e dei latticini.
- Cosa pensa del fenomeno e-Book? E quanto incide sulle vendite del cartaceo?
Il
mio pensiero è diviso, nel senso che stando agli ultimi dati ISTAT e
dell’AIE ( Associazione Italiana Editori ) il mercato dell’ebook è in
crescita del 3,2% risetto al 2016, con 64 milioni di euro nel 2017
contro i 1,485 miliardi del cartaceo. I dati quindi sono chiari, gli
italiani si stano si avvicinando al digitale ma le proporzioni sono
appunto sproporzioni. Se poi mi chiede cosa ne penso io nel senso di
quale sia il mio approccio come editore, le posso tranquillamente dire
che, sapendo esattamente di cosa parliamo, io ho scelto qualche anno fa
di prediligere il cartaceo al digitale. E’ una mia personale presa di
posizione, mi piace l’idea di trincerarmi dietro ad un pensiero
romantico, non temporaneo,mi piace dire che il libro ha una sua
esperenzialità e che questa non può essere vissuta con il digitale.
Voglio pensarla così, voglio dire ai nostri figli che non sempre e non
tutto deve necessariamente essere riportato in una dimensione di
efficienza, convenienza, fruibilità etc etc…
Tra
l’altro credo anche che sia una grande bufala, nel senso che secondo
me, l’unico comparto dove il libro digitale/ multimediale abbia un senso
è l’ambito scolastico, lì secondo me il digitale potrebbe in alcui casi
sostituirsi al cartaceo come esperienza di apprendimento. Ma
acqusiatare un libro solo testo a 9.90 euro, senza nessuna
multimedialità mi sembra una cosa strana.
- Quanto le piattaforme come Amazon o IBS incidono sul vostro lavoro?
Amazon, IBS e altre piattaforme
con cui collaboriamo influiscono molto sul nostro lavoro. NON POSSIAMo
PRESCINDERE LA LORO, CI LAVORIAMO BENE E QUESTO LAVORO LO PAGHIAMO
ALTRETTANTO BENE.
- Cosa cerca nei manoscritti inediti che vi inviano? E quanti di questi vengono pubblicati in un anno?
Un
testo deve avere in primo luogo una storia, non essere banale. Deve
avere una sua forma e questo dipende dall’Autore se ha trovato il suo
stile o meno, poi sarebbe bello se dicesse qualcosa, cioè se fosse
chiaro il messaggio. Ci arrivano tanti testi che sono spesso esercizi di
stile, mancano cioè della direzione, non si capisce bene dove vogliano
andare. Questo vuol dire che l’autore non ha individuato bene, o non ha
metabolizzato bene il messaggio che vuole dare. A volte si percepisce in
modo chiaro che lo stesso Autore nell’atto di scrivere sta cercando il
suo messaggio, e questo sarebbe meglio se non accadesse.
- Cosa significa per la vostra casa editrice non richiedere contributi economici agli autori per la pubblicazione di un libro, quando moltissime CE richiedono cifre astronomiche ad autori emergenti per anche solo valutare un testo?
Noi
siamo un C.E. che non richiede contributo all’autore, si lo so che ci
sono tante C.E. che si fano pagare per pubblicare i libri. La nostra
scelta parte da una convinzione profonda, da un approccio
imprenditoriale innovativo, da gusto per le sfide, lei capisce che chi
come me ha questa impostazione troverebbe banale arsi pagare. Noi
lavoriamo sui testi e sugli autori, studiamo il progetto editoriale e
valutiamo le strategie , è un lavoro duro e impegnativo che richiede
tempo ed energia ma è anche un approccio che ci ha portato a lavorare
con grandi professionisti, penso al dott.Mauro Mario Mariani, all’ex
direttore del TG5 notte Paolo Di Mizio, alle collaborazioni con le
Università, alle progettualità europee che abbiamo posto in essere per
valorizzare attraverso la cultura i territori, alle grandi aziende che
ci hanno affidato la loro storia.
- Diciamo la verità: nelle interviste agli editori vengono fatte più o meno sempre le stesse domande. C’è n’è una che vorrebbe le fosse rivolta ma in realtà non le pongono mai?
La domanda che io farei a me stesso intende, bè è la più corta ma la più intensa che ci sia: Perché.
Perché
si lascia una professione certa, avviata e sicura come la carriera
legale, per l’incertezza più assoluta, in un momento economicamente
difficile, quasi un disastroso. Per amore, solo per amore, che è diverso
dall’innamoramento, dalla passione, l’amore ha a che fare con le
viscere, e l’amore di cui parlo è quello che mi ha imposto di seguire
ciò che sentivo, andare dove non sarei dovuto andare, senza se e senza
ma. Ripartire da zero, sentirsi zero in un mondo estremamente
competitivo e da lì da quel punto di partenza, dove il niente coincide
con il tutto, iniziare ad immaginare, a volere, ad agire, a studiare ciò
che non sapevo, a capire ciò che non capivo, e poi sbagliare, cadere e
rialzarsi, fermarsi e ripartire, e di nuovo sbagliare, e cadere e
rialzarsi, sempre, fino a metabolizzare le parole di Nelson Mandela “ Io non perdo mai. Certe volte vinco, altre volte imparo.”
Sono
tante le uscite che stiamo portando avanti, mentre le scrivo penso a
MUSICA PROIBITA, La Sacerdotessa della Luna, Con il Vento a favore,
tutti libri che spero vogliate recensire….- Ci può dare qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni curate da voi?
- Grazie infinite per la pazienza che ha avuto nel rispondere alle mie domande.
Per
me è stato un piacere anche perché credo molto nell’impegno e nella
passione di persone come lei, voci libere mosse dall’ardore per la
lettura, dalla curiosità di vedere cosa si nasconde tra le righe, in
fondo voi blogger, quando siete veri, date un contributo importante alla
sensibilizzazione verso nuovi autori.
Bio: Essere Editore prima che fare l’Editore è il mio grande impegno. In fondo noi siamo il frutto di ciò che scegliamo, allora vale la pena essere prima che fare.
Se così è, allora il merito che ho, non è quello di aver fatto qualcosa, ma semplicemente di aver dato il giusto senso a ciò che sono.
La mia scelta parte nel 2008, oggi la CAPPONI EDITORE è una realtà che pubblica in tutto il territorio italiano, non è una casa editrice a pagamento.
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