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martedì 13 febbraio 2018

Intervista all'editore - Capponi Editore



Buonasera fanciulle!
Stasera immergetevi con me nel magico mondo dell'editoria grazie al gentilissimo Domenico Capponi, editore dell'omonima Capponi Editore.
Ci sono domande che vorreste porre ad un editore? Queste sono le mie!


  • Quando e come è nato il vostro progetto editoriale?

Il nostro progetto editoriale nasce esattamente 10 anni fa da una mia grande passione per la letteratura, ma anche per una mia grande curiosità verso le sfide, verso ciò che è difficile o appare tale.

Mi stimola confrontarmi con modi che non conosco e trovare soluzioni nuove. Ho lasciato la professione legale per fare l’Editore, che poi a distanza di anni, posso con certezza affermare che non si fa l’Editore, si è Editore. Dovendo riassumere il progetto editoriale in poche righe, le direi che il fine ultimo è quello di contribuire ad accrescere la consapevolezza delle persone. Ogni giorno accetto sfide che siano rivolte a far emergere idee nuove, innovative, che per dirla con le parole di Giulio Einaudi, “ spostino il paletto della conoscenza un pochino più avanti.” E dietro le idee si sa che ci sono gli uomini, cioè gli autori, che però oggi più di sempre devono capire che è necessario che modifichino il loro modo di percepirsi, e questo è anche in parte compito dell’Editore.


  • Quali sono i generi letterari che prediligete?
Siamo partiti pubblicando libri di saggistica che tuttora seguiamo con grande interesse, poi ci siamo nel tempo posizionati bene anche con la narrativa. Oggi la narrativa è sicuramente una parte importante del nostro progetto editoriale, ma seguiamo anche con interesse la collana editoriale PICENO UNIVERSITY PRESS, con cui pubblichiamo i lavori accademici di professori universitari e ricercatori, sempre in una prospettiva di crescita innovativa delle idee. Siamo anche una delle migliori realtà editoriali nella realizzazione di Storytelling aziendali e non solo, infatti abbiamo curato la storia di importati aziende leader nel settore del vino e dei latticini.


  • Cosa pensa del fenomeno e-Book? E quanto incide sulle vendite del cartaceo? 
Il mio pensiero è diviso, nel senso che stando agli ultimi dati ISTAT e dell’AIE ( Associazione Italiana Editori ) il mercato dell’ebook è in crescita del  3,2% risetto al 2016, con 64 milioni di euro nel 2017 contro i 1,485 miliardi del cartaceo. I dati quindi sono chiari, gli italiani si stano si avvicinando al digitale ma le proporzioni sono appunto sproporzioni. Se poi mi chiede cosa ne penso io nel senso di quale sia il mio  approccio come editore, le posso tranquillamente dire che, sapendo esattamente di cosa parliamo, io ho scelto qualche anno fa di prediligere il cartaceo al digitale. E’ una mia personale presa di posizione, mi piace l’idea di trincerarmi dietro ad un pensiero romantico, non temporaneo,mi piace dire che il libro ha una sua esperenzialità e che questa non può essere vissuta con il digitale. Voglio pensarla così, voglio dire ai nostri figli che non sempre e non tutto deve necessariamente essere riportato in una dimensione di efficienza, convenienza, fruibilità etc etc…
Tra l’altro credo anche che sia una grande bufala, nel senso che secondo me, l’unico comparto dove il libro digitale/ multimediale abbia un senso è l’ambito scolastico, lì secondo me il digitale potrebbe in alcui casi sostituirsi al cartaceo come esperienza di apprendimento. Ma acqusiatare un libro solo testo a 9.90 euro, senza nessuna multimedialità mi sembra una cosa strana.


  • Quanto le piattaforme come Amazon o IBS incidono sul vostro lavoro? 
Amazon, IBS e altre piattaforme con cui collaboriamo influiscono molto sul nostro lavoro. NON POSSIAMo PRESCINDERE LA LORO, CI LAVORIAMO BENE E QUESTO LAVORO LO PAGHIAMO ALTRETTANTO BENE.


  • Cosa cerca nei manoscritti inediti che vi inviano? E quanti di questi vengono pubblicati in un anno? 
Un testo deve avere in primo luogo una storia, non essere banale. Deve avere una sua forma e questo dipende dall’Autore se ha trovato il suo stile o meno, poi sarebbe bello se dicesse qualcosa, cioè se fosse chiaro il messaggio. Ci arrivano tanti testi che sono spesso esercizi di stile, mancano cioè della direzione, non si capisce bene dove vogliano andare. Questo vuol dire che l’autore non ha individuato bene, o non ha metabolizzato bene il messaggio che vuole dare. A volte si percepisce in modo chiaro che lo stesso Autore nell’atto di scrivere sta cercando il suo messaggio, e questo sarebbe meglio se non accadesse.


  • Cosa significa per la vostra casa editrice non richiedere contributi economici agli autori per la pubblicazione di un libro, quando moltissime CE richiedono cifre astronomiche ad autori emergenti per anche solo valutare un testo?
Noi siamo un C.E. che non richiede contributo all’autore, si lo so che ci sono tante C.E. che si fano pagare per pubblicare i libri. La nostra scelta parte da una convinzione profonda, da un approccio imprenditoriale innovativo, da gusto per le sfide, lei capisce che chi come me ha questa impostazione troverebbe banale arsi pagare. Noi lavoriamo sui testi e sugli autori, studiamo il progetto editoriale e valutiamo le strategie , è un lavoro duro e impegnativo che richiede tempo ed energia ma è anche un approccio che ci ha portato a lavorare con grandi professionisti, penso al dott.Mauro Mario Mariani, all’ex direttore del TG5 notte Paolo Di Mizio, alle collaborazioni con le Università, alle progettualità europee che abbiamo posto in essere per valorizzare attraverso la cultura i territori, alle grandi aziende che ci hanno affidato la loro storia.


  • Diciamo la verità: nelle interviste agli editori vengono fatte più o meno sempre le stesse domande. C’è n’è una che vorrebbe le fosse rivolta ma in realtà non le pongono mai?
La domanda che io farei a me stesso intende, bè è la più corta ma la più intensa che ci sia: Perché.
Perché si lascia una professione certa, avviata e sicura come la carriera legale, per l’incertezza più assoluta, in un momento economicamente difficile, quasi un disastroso. Per amore, solo per amore, che è diverso dall’innamoramento, dalla passione, l’amore ha a che fare con le viscere, e l’amore di cui parlo è quello che mi ha imposto di seguire ciò che sentivo, andare dove non sarei dovuto andare, senza se e senza ma. Ripartire da zero, sentirsi zero in un mondo estremamente competitivo e da lì da quel punto di partenza, dove il niente coincide con il tutto, iniziare ad immaginare, a volere, ad agire, a studiare ciò che non sapevo, a capire ciò che non capivo, e poi sbagliare, cadere e rialzarsi, fermarsi e ripartire, e di nuovo sbagliare, e cadere e rialzarsi, sempre, fino a metabolizzare le parole di Nelson Mandela “ Io non perdo mai. Certe volte vinco, altre volte imparo.”


  • Ci può dare qualche anticipazione sulle prossime pubblicazioni curate da voi? 
Sono tante le uscite che stiamo portando avanti, mentre le scrivo penso a MUSICA PROIBITA,  La Sacerdotessa della Luna, Con il Vento a favore, tutti libri che spero vogliate recensire….

  • Grazie infinite per la pazienza che ha avuto nel rispondere alle mie domande. 
Per me è stato un piacere anche perché credo molto nell’impegno e nella passione di persone come lei, voci libere mosse dall’ardore per la lettura, dalla curiosità di vedere cosa si nasconde tra le righe, in fondo voi blogger, quando siete veri, date un contributo importante alla sensibilizzazione verso nuovi autori.




Bio: Essere Editore prima che fare l’Editore è il mio grande impegno. In fondo noi siamo il frutto di ciò che scegliamo, allora vale la pena essere prima che fare.
       Se così è, allora il merito che ho, non è quello di aver fatto qualcosa, ma semplicemente di aver dato il giusto senso a ciò che sono.
       La mia scelta parte nel 2008, oggi la CAPPONI EDITORE è una realtà che pubblica in tutto il territorio italiano, non è una casa editrice a pagamento.






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